La scienza che guarda al futuro, per arrivare pronti alle prossime sfide dell’umanità, in questo caso legate all’utilizzo dell’Intelligenza artificiale. Se ne è parlato al Festival Cosmos 2024, promosso e realizzato dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, in occasione di una tavola rotonda svoltasi a Palazzo Alvaro, alla quale sono intervenuti, Gianluigi Greco e Domenico Talia dell’UniCal, Carlo Morabito del dipartimento di Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, con la moderazione e l’introduzione della scienziata Lucia Votano dell’Infn. Solo per una serie di imprevisti logistici non hanno potuto partecipare Stefano Branca dell’Ingv e Roberto Ragazzoni.
Il tema approfondito a più voci è stato: “il ruolo della scienza e delle nuove tecnologie disruptive, come l’intelligenza artificiale (AI) nella società”. Tra le presenze nella sala conferenze di Palazzo Alvaro anche quella dell’astrofisica Sandra Savaglio, docente dell’UniCal, ad ulteriore testimonianza della valenza divulgativa e di approfondimento del Premio Cosmos.
Per ‘disruptive technology’ (tecnologia dirompente), si intende una tecnologia con costi e prestazioni inferiori, misurati in base a criteri tradizionali, ma con prestazioni ausiliarie più elevate. Per comprendere appieno la ‘digital disruption’, è fondamentale analizzare le tecnologie che ne sono all’origine. L’intelligenza artificiale (AI), l’apprendimento automatico (machine learning), l’Internet delle Cose (IoT), la blockchain e la realtà aumentata (AR) sono solo alcune delle tecnologie che stanno ridefinendo i settori industriali. L’AI e il machine learning, ad esempio, consentono, in campo economico, alle imprese di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, fornendo elementi preziosi per la presa di decisioni strategiche.
Nello specifico l’interrogativo che spesso anima i dibattiti pubblici è se l’intelligenza artificiale condurrà ad una intelligenza umana aumentata. In questo caso lo scenario apre anche numerose riflessioni sulle scelte, ossia se sarà una macchina a determinarle oppure ancora l’uomo il protagonista. Se intesa come supporto ad un rapido scenario, calcolando molte variabili e casi analoghi, l’AI può offrire certamente un contributo di analisi in molteplici ambiti della società: economico, giuridico, sanitario, mobilità. La ‘tecnologia disruption’ ha generato impatti significativi in vari settori. Secondo alcuni studi, l’adozione dell’AI potrebbe aumentare il prodotto interno lordo (PIL) globale del 16% entro il 2030. Queste statistiche indicano l’impatto tangibile che la digital disruption sta avendo, ad esempio, sulle economie globali e sottolineano l’importanza per le imprese di abbracciare l’innovazione digitale.
Questa nuova tecnologia può rappresentare un catalizzatore per il successo, a patto che le organizzazioni siano pronte a cogliere l’opportunità e adattarsi alle nuove dinamiche del mercato, senza mai trascurare le scelte finali, da affidare sempre all’uomo.